Si inaugura oggi la XVII legislatura. Alle 10,30 la Camera dei deputati, alle 11 il Senato della Repubblica, celebrano le rispettive sedute inaugurali.

Torna un martinese alla Camera. Gianfranco Chiarelli è deputato in virtù dell’elezione di fine febbraio. Da quindici anni (Giuseppe Lezza) non si registrata un nostro concittadino a Montecitorio. Invece al Senato, nessun martinese in questa legislatura. Complessivamente sono 62 i rappresentanti della Puglia, non necessariamente pugliesi (basterebbe pensare alla capolista Pd al Senato, Anna Finocchiaro che è siciliana).

Le questioni politiche mantengono in altissimo mare, ancora, una vicenda politica ma anche procedurale che è fondamentale nella prima seduta del parlamento: l’elezione dei presidenti delle Camere.

Sono due metodi diversi.

Camera dei deputati: il voto avviene a scrutinio segreto. Per il primo scrutinio è necessaria la maggioranza qualificata, cioè quella dei due terzi dell’assemblea che è costituita da 630 deputati. Nella seconda seduta, serve la maggioranza dei due terzi dei voti, computando tra i voti anche le schede bianche. Dalla terza votazione in in poi, è sufficiente la maggioranza dei presenti. In apertura di legislatura l’assemblea è presieduta dal più anziano per elezione tra i vicepresidenti della legislatura precedente. Oggi tocca a un pugliese, Antonio Leone del Pdl. In linea di principio, qualora nessuno dei vicepresidenti della passata legislatura sia presente, si risale ai vicepresidenti delle legislature ancora anteriori e, in mancanza, al decano di età, secondo l’articolo 2 del regolamento della Camera.

Senato della Repubblica: il voto avviene a scrutinio segreto. Nei primi due scrutini è necessaria la maggioranza assoluta dei voti dei componenti l’assemblea che è costituita da 319 senatori, di cui quattro a vita (Ciampi, Andreotti, Colombo, Monti). In caso di esito negativo, è sufficiente nel terzo scrutinio la maggioranza assoluta dei voti dei senatori presenti. Qualora vada a vuoto anche tale tentativo, il Senato procede nello stesso giorno al ballottaggio fra i due candidati maggiormente suffragati al terzo scrutinio. Viene proclamato eletto quello che consegue la maggioranza, anche se relativa. A parità di voti è eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età. La prima seduta del Senato è presieduta dal senatore a vita Emilio Colombo, lucano, senatore anziano. Il più anziano di tutti, per l’appunto: 93 anni.

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