Antonio Rubino direttore del Gruppo Puglia Press

Nella vicenda ex Ilva o Mittal, mi è venuta subito in mente questa canzone degli Stadio. Chissà perché.

Che Mittal sia più intelligente di politici ed amministratori pubblici italiani, penso nessuno possa metterlo in discussione.

E’ un grande imprenditore ed il titolo che dà il nome a questo editoriale viene spesso attribuito a chi è riuscito a farsi una posizione in tutti i modi possibili. Mittal nel 2019 è al 91º posto tra le persone più ricche del mondo, con un patrimonio stimato di 11miliardi e mezzo di dollari. La sua ricchezza tende ad aumentare in maniera esponenziale, grazie soprattutto a politici come quelli italiani che gli hanno messo il tappeto rosso per regalargli una azienda, con la promessa di investire 4 miliardi di euro, dei quali più di uno per bonificare l’ambiente. L’indiano si è aggiudicato immediatamente il salvacondotto penale, pur non essendo lui responsabile dei disastri dei Riva & C, ma per quelli che forse era sicuro di commettere in futuro. La sua strategia è stata quella di far saltare il banco, addebitando le responsabilità al Governo Italiano e alla Magistratura che gli aveva già spento l’altoforno 2 ed avrebbe potuto spegnerne altri per motivi precauzionali. Mittal, quando si è trattato di procedere con le bonifiche ha fatto l’indiano fino in fondo, favorito da interlocutori sprovveduti che ha trovato sulla sua strada. Mittal ha capito di avere il coltello dalla parte del manico ed ha tirato la corda fino a quando era possibile. Che fosse un gran figlio di…, anche il più modesto direttore di banca di una qualsiasi filiale lo avrebbe capito immediatamente. Purtroppo il Governo Italiano era impegnato a varare una legge per scoprire gli ‘evasori’ fiscali da mandare in galera o un decreto per aumentare l’imposta sullo zucchero, piuttosto che sgamare un individuo che si sarebbe inventato un sistema straordinario per pagare meno tasse. Andando a fare una ricerca sui motori di ricerca lo si capisce immediatamente, senza essere grandi esperti di economia. Pare si sarebbe inventato sei trust che hanno sede nell’isola di Jersey, una specie di mini-paradiso fiscale dipendente dal Regno Unito e situato nel Canale della Manica. Questi si chiamano Platinum, Gold, Silver, Chromium, Americium, Osmium e Titanium, un anello di una lunga catena dove, dopo un lungo giro tra fiduciarie e holding con sede a Gibilterra e in altri paradisi fiscali, gli arriverebbero i soldi. Le sue pratiche di elusione fiscale sono state raccontate in un’inchiesta del sito francese MediaPart. La sua società ha ricevuto accuse di evasione fiscale anche da diversi governi, come quelli di Ucraina e Bosnia, oltre ad accuse di aver compiuto violazioni ambientali e aver agito con mano pesante sulle comunità locali in molti dei paesi dove opera. Ma Il Governo italiano, pur di non prendersi la rogna di provvedere o trovare una sistemazione per gli operai dello stabilimento siderurgico sarebbe stato disposto a scendere a patti con il diavolo in persona, figuratevi se non con Mittal.

Pecoraro, nel servizio in onda su Italia1 a Le Iene, ha incontrato alcuni suoi ex operai belgi ed uno di loro ha avanzato il sospetto che il gruppo franco-indiano stia attuando questa strategia a Taranto per una pura speculazione. Non sappiamo se sia vera o falsa la notizia pubblicata dall’ANSA che il magnate sarebbe disposto a pagare un miliardo di euro per lasciare l’azienda. Se così fosse, conoscendo il personaggio, avrebbe trovato il sistema di guadagnarne almeno dieci volte tanti, togliendosi una diretta concorrente dalle palle. Magari saprà anche ‘dell’appetito’ dei nostri governanti per evitare la bancarotta. Insieme a tanti disoccupati, qualche decina di migliaia in più non peggiora la situazione. Tutto ruota attorno al maledetto denaro, anche alla salute, purtroppo. Chiudere il mostro, rendere zona franca Taranto ed i comuni vicini, come è stato fatto in tanti altri Paesi e non solo extracomunitari, permettendo alle aziende che vogliono investire sul territorio di non pagare tasse per alcuni anni sembrerebbe l’unica soluzione possibile, ma questo è un sogno, dal quale svegliandomi, dopo essermi assopito, durante la trasmissione di Bruno Vespa, rivedendo le stesse solite facce … non riesco a prendere più sonno.

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