Di seguito un intervento di Paolo D’Arcangelo, del movimento Senso civico:

Ho ricevuto l’invito per Giovedì 27 giugno quando il Sindaco Ancona terrà a battesimo il Centro Servizi.

Intanto, come faceva Mussolini con i pochi carri armati che aveva, il Sindaco Ancona sta facendo traslocare i Vigili Urbani con mezzi e uomini da Palazzo Ducale alla struttura di Piazza d’Angiò.

E’ opportuno dire la verità. E la dico solo a Te.

Il Centro Servizi riapre perché i Vigili ci vanno a fare le guardie.

Infatti, dopo che continui atti vandalici avevano determinato una situazione di degrado e abbandono, nel maggio del 2009 il Consiglio Comunale a sindacatura Palazzo deliberava all’unanimità di destinare la somma di € 162.000,00 dell’avanzo di amministrazione 2007 per finanziare gli interventi occorrenti per il ripristino del Centro Servizi per il tessile e l’abbigliamento di Piazza d’Angiò.

Perché oggi, a seguito del completamento di quegli interventi voluti dal Sindaco Palazzo e dal suo consiglio comunale, al Centro Servizi ci vanno i Vigili Urbani?

Per la semplice ragione che, in mancanza di cambio di destinazione dell’uso di un immobile che era e resta di proprietà ministeriale, l’unica possibilità che ha il Sindaco Ancona di far credere fruibile e aperto il centro è allocarvi un presidio di vigilanza e di sicurezza per evitare il ripetersi di atti vandalici.

Saremo ben lieti di essere smentiti, ma fino a quando l’immobile non sarà acquisito al patrimonio del comune di Martina, non potrà avere altra destinazione che quella di servizio al tessile e all’abbigliamento in quanto i lavori per la sua realizzazione sono stati integralmente finanziati per € 3.649.077,87 dal Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione con Decreto del 29 gennaio 1999.

Intanto, ci vanno i vigili: a fare le guardie di un contenitore che resterà desolatamente vuoto come un pozzo asciutto.

 

Per l’Associazione Senso Civico

Avv. Paolo G. D’Arcangelo

8 pensiero su “Centro servizi: Senso civico”
  1. E’ chiaro anche ai muri che i Vigili ci vanno per scoraggiare futuri atti vandalici proprio per scongiurare ulteriori perdite di denaro per il ripristino.
    Poi bisognerebbe domandarsi come mai quando il tessile ancora esisteva non è stato fatto nulla per rendere il Centro Servizi fruibile ed utilizzabile.
    Infine bisognerebbe contribuire con idee di fruizione del Centro piuttosto che sperare che… “resterà desolatamente vuoto come un pozzo asciutto” come recita questo desolante comunicato.
    L’alternativa è restituire € 3.649.077,87 dei martinesi al Ministero del tesoro.
    Quindi bisognerebbe contribuire e sperare che quel Centro Servizi venga recuperato a servizio della comunità.

  2. Se i vigili fossero stati trasferiti già all’atto della consegna probabilmente si sarebbero riasparmiati 162.000 euro. Ora, non capisco: ma l’avv. D’arcangelo vorrebbe che venisse abbandonato di nuovo con buona probabilità di nuovi saccheggi e nuovi atti vandalici? Dopo ci sarebbe stato nuovo appalto per il ripristino dello stato dei luoghi e buona probabilità di restituzione del contributo e 3.649.077 (l’ho letto sopra)al ministero. Col percorso seguito, trattandosi l’attività che si andrà a svolgere di rilevanza pubblica è scongiurata la revoca del finanziamento. Tra l’altro il trasferimento dei vigili e magari della squadra lavori del comune potrebbe liberare l’atrio comunale da un pò delle auto di servizio dei vigili e dei camioncini della squadra lavori che lo deturpano.

  3. Abbi fede le cose stanno esattamente come dico io. Chiedi agli addetti ai lavori che difficilmente puoi trovare su Martina. Chi di Martina parla, fatta eccezione per un paio di professionisti, può dire solo balle.
    Comunque, alla luce dello stato di crisi delle confezioni, mi dici come avresti utilizzato quel complesso senza correre il rischio di rimborsare i soldi al ministero?
    Converrai che l’utilizzo che si andrà a fare è più intelligente di quello fatto finora coi vetri rotti, le porte murate e i muri color cemento.

  4. cara redazione,
    ho cercato di trovare, senza però riuscirci il provvedimento con cui è stata variata la destinazione di uso dell’immobile o eventualmente un accordo con il ministero in ordine al definizione della controversia, essendo martina l’unico comune rimasto nel c.d. consorzio di comuni che avevano avuto accesso al finanziamento…
    qualcuno mi sa indicare ove reperirlo e quindi avere contezza tecnica di quanto avviene?
    Ovvio che piuttosto che avere un rudere abbandonato è meglio utilizzarlo.. io avrei diverse idee molte delle quali gia proposte alla amministrazione… che, per le ovvie ragioni politiche, da me non le vuole sentire… peccato che erano a nome della associazione…

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