Di seguito un intervento del consigliere comunale Martino Carrieri (La Puglia per Vendola) in relazione alla situazione dei reparti di cardiologia di Martina Franca e del Moscati di Taranto. (Singolare la circostanza che il giovane consigliere appartenga al partito del governatore della Regione Puglia, ndr).

Nell’ambito della riorganizzazione sanitaria che sta coinvolgendo in modo sempre più pressante il territorio jonico e quindi nell’ambito della conoscenza dei problemi che stanno interessando in particolare le varie strutture di Cardiologia, con il consigliere regionale Laddomada ho potuto recentemente constatare le difficoltà inerenti il nosocomio “Moscati” di Taranto.

La struttura di recente è stata declassata da complessa a semplice e tale decisione non appare condivisibile poiché in questi anni enormi sacrifici sono stati compiuti  per renderla punto di riferimento per l’intera Provincia.
Sarebbe auspicabile un riesame delle delibere 728 – 729 e 730 da parte della Direzione ASL, per far in modo che vengano abbinate le professionalità di Paolo VI con quelle della struttura cardiologica di Martina Franca, sempre più in una situazione di cronica emergenza del personale, al fine di offrire un asse sinergico che possa comportare un Servizio d’eccellenza con tutta la sicurezza diagnostica e la serenità desiderata dai pazienti del bacino di Martina Franca, Crispiano, Statte, Grottaglie, Montemesola e degli altri centri della parte orientale della Provincia.

Il riesame delle delibere dello scorso 24 giugno a nostro parere dovrebbe essere previsto – quanto meno in autotutela – per rimediare a soluzioni che hanno penalizzato, e non ottimizzato (come avrebbero voluto), sia l’ospedale “Valle d’Itria” di Martina Franca che il centro di Paolo VI.

Verificato il sacrificio della classe medica costretta ad operare in situazioni di costante emergenza ed il disagio causato ai pazienti obbligati ad estenuanti attese prima di vedere soddisfatto il proprio diritto alla salute, costituzionalmente tutelato dall’art. 32, pur consapevoli del difficile momento socio-economico di non immediata risoluzione, auspichiamo e sollecitiamo provvedimenti che garantiscano una Sanità davvero vicina alle esigenze di chi ne ha bisogno.

 

4 pensiero su “Cardiologia da salvare”
  1. Non è detto che un consigliere comunale anche se appartenente al partito del governatore non possa opporre il proprio pensiero.
    E credo che anche Laddomada e Pentassugglia possano essere d’accordo con Martino Carrieri

  2. Ci è pervenuta una replica da parte di Martino Carrieri relativa al nostro commento in apertura del suo comunicato stampa. Ringraziando per l’attenzione, la riportiamo di seguito:

    “Vi ringrazio per l’attenzione che avete dimostrato come di consueto pubblicando la mia nota stampa.
    Tuttavia, non capisco come mai l’intervento odierno sulla Struttura di Cardiologia tarantina e martinese sia stato definito “singolare”. O forse lo capisco… ma non lo condivido.
    Sappiamo bene, infatti, che la Giunta Regionale dà gli indirizzi, ma sono le Direzioni ASL ad eseguire concretamente sul territorio e a decidere sulla gestione delle varie Strutture.
    Non per niente contesto le delibere 728 – 729 – 730 della Direzione ASL, non di altri.
    Ad ogni modo, giusto per dovere di cronaca, non appartengo al partito del governatore della Regione Puglia. Non appartengo, infatti, al SEL, ma ad un Movimento (una lista civica costituita da moderati) che ha sostenuto il Presidente alle ultime regionali come hanno fatto 1.036.638 pugliesi”.

  3. Bene, riferendoci al termine “singolare”, il senso è proprio quello espresso dal consigliere Carrieri nel suo secondo intervento. Politica e dirigenza non sempre viaggiano in sintonia, ma alla fine a farne le spese è sempre il cittadino.

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