In puglia il calo nascite lascia a spasso gli insegnanti. Se per il 2013 gli organici nazionali del personale docente di tutti gli ordini e grado e del personale ATA sono rimasti invariati rispetto allo scorso anno, in tutte le regioni meridionali subiscono una contrazione dei posti a tutto vantaggio delle scuole delle regioni settentrionali. Alla base dell’ennesima riduzione d’organico questa volta c’è il calo della popolazione scolastica, ridottasi quest’anno di ben 6mila unità sul 2012/13. La regione soffre e quest’ultima incresciosa situazione si accosta alle già evidenziate come la violazione dei diritti delle famiglie della nostra regione che a decine e decine hanno richiesto prime classi della scuola primaria a tempo pieno e ne hanno ottenute solo 26 in più; l’impossibilità di veder garantito il diritto delle famiglie pugliesi di alunne/i disabili ad avere classi con 20 alunni (la media in Puglia è ormai di 23 alunni per classe, la più alta in Italia al pari dell’l’Emilia!); tagli all’organico operati dalla Gelmini di 7.500 posti (tra docenti ed ATA) nella nostra regione in un triennio, e la riduzione di ben 236 istituzioni scolastiche: ancora una volta, purtroppo, registriamo che la mappa dei tagli continua ad essere impietosa con le regioni del Sud e con la Puglia. Se al nord vi è un aumento anche considerevole delle cattedre (in Lombardia aumentano di 638 rispetto allo scorso anno), nel mezzogiorno d’Italia le cattedre diminuiscono in tutte le regioni. La Puglia non fa eccezione e lascia a spasso 353 dipendenti, concentrati soprattutto nella scuola primaria (-123) e nella scuola media (-113). Il vistoso fenomeno del calo della popolazione scolastica, che era stato già rilevato in precedenti occasioni, dimostra tutta la gravità delle dinamiche socio-demografiche che colpiscono la nostra regione: il calo della natalità da una parte e l’esodo dai nostri territori di giovani nuclei familiari stanno dispiegando adesso, e continueranno a farlo ancora nei prossimi anni, tutti gli effetti negativi anche sull’organico del personale docente impegnato nelle nostre istituzioni scolastiche.
certo, se poi si aggiungono i dirigenti scolastici a formare classi di raccomandati di 30 alunni, non promuovono progetti, è naturale che diminuiscono ancora di più, e così mandano a casa o sbattono le insegnanti da un istituto all’altro!! chissà perchè a martina ci sono istituti che perdono ben 5 insegnanti all’anno, e altri che le recuperano!!!!