La stagione teatrale del Verdi verrà presentata ufficialmente la settimana prossima, mercoledì 27 novembre per la precisione. Ma ci sarà un’anteprima che si preannuncia divertente e allo stesso tempo ricca di spunti di riflessione. Si tratta de “Il tempo di una lavatrice”, scritto, diretto e interpretato da Angela Calefato, artista “di casa nostra” che sta facendo molto bene sui palcoscenici nazionali. Qualcuno l’ha riconosciuta anche nello spot televisivo dell’ambetto, dove interpreta il ruolo di una moglie un po’ scocciata dalle fissazioni del marito. Ed è moglie, anche nella finzione teatrale, di Antonio La Rosa, con il quale mette in scena la vita di una coppia di quarantenni dei nostri giorni alle prese con cenette annoiate davanti al nuovo focolare domestico della televisione, inframezzate da tentavi malriusciti di riaccendere il desiderio in situazioni esilaranti, dove la sensualità viene travolta dalle continue centrifughe di una lavatrice sempre in moto. Una metafora molto chiara, quella dell’elettrodomestico che lava i panni di casa, utilizzata da Angela per far ridere “di pancia”, perché questa è la sua “missione”. Ce lo ha confessato davanti a un caffè, in mezzo al tintinnio e al vociare sommesso di un bar del centro, nella sua e nostra Martina, dove torna con piacere e con il gusto della sfida. Angela ci confessa di essere letteralmente “spaventata” dal matrimonio, di vivere ancora la “sindrome di Peter Pan al femminile”, che la porta a fuggire dall’istituzione piena di impalcature che è il matrimonio. “Forse perché ho conosciuto troppe coppie in crisi e troppi matrimoni che si trascinano stancamente ho voluto esorcizzarli con questo spettacolo”, ci racconta mentre sorseggia l’ennesimo caffè di una giornata ricca di impegni, anche promozionali. “Mio malgrado, ma anche volentieri, sono depositaria di piccole e grandi confessioni che la gente mi fa sui propri problemi quotidiani. E così mi piace raccontare l’ottimismo, regalare sorrisi al pubblico con il quale amo divertirmi”. L’adrenalina da palcoscenico è evidente negli occhi mobili e vigili di una ragazza che ha costruito le proprie basi artistiche a Martina, ha lavorato sodo e adesso cerca di raccogliere i frutti del proprio impegno. “Questa sfida mi stimola molto, perché vedo una città che vuole svegliarsi da un torpore che troppo spesso viene usato come alibi da chi preferisce starsene tranquillo”. E’ bello mettersi in gioco ogni giorno, e Angela Calefato lo fa. Autrice di altri successi come “Io sono Wonder Woman – ma anche no!”, “Tanti auguri, mon amour” e “Let’s stalking about”, adesso propone “Il tempo di una lavatrice”, dove una coppia cerca di resiste perfino alla fatidica crisi del settimo anno. Oscar e Clara, i due personaggi in scena, si muovono tra luci, musiche e parole in un testo “complesso, ricco di battute e con ritmo ben incastrato”, promettendo allo spettatore risate e riflessioni. Non resta che verificarlo di persona, al Verdi, giovedì 21 novembre alle 21.00, quando si alzerà il sipario.

Matteo Gentile

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