Alla fine non monteranno. Nessuna delle due parti ha ceduto. Il sindaco Ancona e l’assessore Convertini avrebbero voluto incontrare i giostrai al Pergolo, mentre quest’ultimi hanno insistito che l’incontro si svolgesse al Comune o in ‘campo neutro’ al Comando del Vigili Urbani. Alla fine è stato Lasorte ad incontrarli ribadendo che l’area di Piazza D’Angiò era off limite. Per la verità, rispetto a ieri sera qualcosa era accaduto. Sembra che tra i giostrai c’era stata una certa maretta tra chi doveva montare e chi no. Non quadravano più i conti della metà di attrazioni. La strategia del Sindaco era quella di far rendere conto ai giostrai che l’area Pergolo era agibile ed erano state fatte le prove statiche certificate in mattinata anche dall’ing. Mandina. Il Sindaco è rimasto tutta la mattinata al Pergolo, lavorando come fa al Palazzo Ducale, leggendo la posta ed attendendo invano i giostrai. Ma la verità l’ha dett  D’Introna, “E’ una questione economica, al Pergolo sarebbe un fallimento”. Il Comune avrebbe messo 10 navette a trasportare i ragazzi, molti dei quali hanno inscenato una protesta davanti al Comune a sostegno dei giostrai. Come dicevamo non monteranno. “La nostra sarà una grave perdita economica. Ma saremo tutti uniti. Resteremo tre giorni tutti quanti a Martina, parteciperemo anche alla processione. Un fatto è certo, nessuno dovrà montare una sola baracca negli spazi solitamente destinati alle giostre”. E’ quanto è stato detto dai giostrai, in un momento in cui la tensione si è alzata ed è iniziato un battibecco quasi ad arrivare alle mani con un commerciante del centro storico che li aveva accusati di aver strumentalizzato i ragazzi. Saranno dunque tre giorni di tensione i prossimi, una festa fuori dal normale dove sono prevalse le prese di posizioni. Il Comune è rimasto coerente su quanto aveva affermato, ovvero che non ci saranno più giostre al centro. Ora però bisognerà evitare che venditori abusivi invadano la città. I giostrai avrebbero voluto che quest’anno rimanesse tale e quale come negli anni scorsi e magari discutere uno spostamento di poche centinaia di metri, ma al Pergolo proprio no.
Scrivere la parola fine sulla vicenda non è ancora giunto il momento di farlo.
Antonio Rubino

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