25/11/2025
Urne elettorali
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Il rieletto Consigliere regionale del PD Donato Pentassuglia
Il rieletto Consigliere regionale del PD Donato Pentassuglia

Pentassuglia confermato a Martina con 13345 ma in provincia è secondo a Perrini con 15819 voti

La riconferma di Donato Pentassuglia arriva senza sorprese e consolida il suo ruolo di unico rappresentante cittadino in Consiglio regionale.

L’astensionismo elevato ha ridotto il margine previsto, ma non ha compromesso l’esito politico di una vittoria attesa. Pentassuglia resta la figura cardine del centrosinistra martinese, con un consenso costruito nel tempo e confermato alle urne.

Renato Perrini sempre di casa a Martina Franca
Renato Perrini sempre di casa a Martina Franca

Il vero dato dirompente, però, emerge dalla provincia di Taranto. Renato Perrini, pur non essendo martinese, ma di Crispiano ha raccolto voti significativi anche in città, diventando il candidato più votato dell’intero territorio tarantino con oltre quindicimila preferenze complessive, più dello stesso Pentassuglia.

È stato il mattatore della competizione, nonostante la mancata collaborazione della sua “compagna di… lista”, Grazia Lillo, che a Martina ha scelto di correre da sola con la convinzione di superarlo.

Proprio il risultato della Lillo è stato il flop più clamoroso di questa tornata elettorale. Non sono bastate vele pubblicitarie, mega comitati elettorali, manifesti e 6×3. Sostenuta da amministratori, consiglieri regionali, parlamentari e, soprattutto, dal viceministro alla Salute Marcello Gemmato – Taranto aveva perfino organizzato un incontro con medici di base e farmacisti per lanciarla come la candidata su cui puntare – la sua corsa sembrava costruita per decollare senza ostacoli, invece tutto si è fermato al quarto posto, un esito che ha ridimensionato sia lei e, inevitabilmente, lo stesso sottosegretario che l’aveva sponsorizzata con tanto entusiasmo.

Le ambizioni della Lillo non erano certo modeste: puntava almeno al secondo posto, se non addirittura a scalzare Perrini, con l’idea di diventare la prima dei non eletti e subentrare in caso di una sua eventuale candidatura alla Camera dei Deputati. Ma quel castello elettorale si è dissolto nel giro di una notte.

La Lillo aveva già pronta una squadra, con portaborse al seguito e perfino promesse di future candidature a sindaco di Martina Franca tra due anni. Tutto immaginato, tutto annunciato. Poi l’esito delle urne ha parlato più forte di qualsiasi ambizione: quella che doveva essere una “cassaforte elettorale” si è trasformata in una cassaforte svaligiata all’alba, lasciando dietro di sé solo porte chiuse e programmi svaniti nel nulla..

Nel fronte moderato si segnala il ritorno politico dell’avvocato Gianfranco Chiarelli. La sua candidatura l’aveva decisa solo un mese prima del voto e costruita in tempi rapidi all’interno della lista Lega–UDC, che ha generato qualche confusione nell’elettorato centrista ed è stato proprio quel logo della lega che ridimensionava quello dell’UDC ad essere fatale. Il poco tempo a disposizione per una campagna elettorale che i suoi competitor avevano pianificato da anni.

Nonostante questo, e nonostante la contemporanea candidatura di Giacomo Conserva nella stessa area, Chiarelli ha ottenuto un buon risultato, mancando l’elezione per soli trecento voti. Il Vice segretario nazionale dell’UDC , è tornato sulla scena con una presenza politica solida e con prospettive future concrete, anche in vista delle prossime elezioni nazionali.

Tra le sorprese più interessanti compare il giovane Carlo Zito, che con un risultato significativo ha riportato alle urne molti giovani martinesi che da tempo non votavano più. Sostenuto politicamente da Michele Marraffa, Zito ha rappresentato la politica autentica, quella capace di parlare direttamente ai cittadini e di rinnovare la partecipazione democratica, in un contesto segnato dall’astensionismo.

Molto positivo, come anticipato, il risultato dell’ex sindaco e Consigliere regionale uscente, Tommaso Scatigna di Locorotondo che ha consolidato il proprio radicamento territoriale con un consenso ampio e convinto. In crescita appare anche la figura dell’avvocato Giuseppe Serio, che con una campagna seria e misurata ha ottenuto un risultato soddisfacente, rafforzando il proprio profilo politico.

Da registrare infine la presenza della candidatura di Alessandro Massafra, interpretata come di bandiera e utile a mantenere una rappresentanza identitaria pur senza ambizioni competitive sul piano numerico.

Il quadro complessivo di Martina Franca racconta una città che premia la credibilità e il radicamento, penalizza le costruzioni politiche artificiali e valorizza sia i ritorni autorevoli sia i giovani capaci di rianimare la partecipazione. Le elezioni hanno ridisegnato gli equilibri e aperto una nuova fase politica destinata a pesare nei prossimi appuntamenti elettorali.

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