Di seguito un documento firmato da Gianfranco Chiarelli, coordinatore locale del Pdl, e da Angelo Lucarella, responsabile locale del movimento Giovane Italia.

Ci rivolgiamo al Sindaco, nella sua qualità di capo della amministrazione comunale di MartinaFranca, perché, acquisite le ragioni delle nostre osservazioni relative al progetto “ConsultaGiovanile”, ne faccia oggetto di riflessione e, come auspicabile, favorisca l’avvio di un ampiodibattito tra tutte le forze politiche rappresentate in seno al Consiglio comunale. A tale scoporiteniamo utile e necessario rendere contestualmente pubbliche le nostre riflessioni, a beneficiodelle famiglie, delle istituzioni scolastiche, particolarmente coinvolte nel progetto, e della ampia platea di giovani martinesi. Ciò che mediaticamente viene presentata come una splendidanovità desta in noi non poche perplessità e ci fa rilevare evidenti e stridenti contrasti, per noi noncasuali, con le regole democratiche essenziali che caratterizzano gli organi elettivi. E’ sufficientefare riferimento ai regolamenti, allo statuto e ai decreti della commissione elettorale per verificarela fondatezza di ciò che noi denunciamo, dopo aver esaminato gli atti che l’amministrazionecomunale ha pubblicato e pubblicizzato, prima nelle scuole e poi attraverso i media. In primo luogoappaiono chiari questioni di conflitto d’interesse, nonché totale inesistenza della indispensabileimparzialità e carenza di terzietà. Della totale non curanza di tali principi è sintomatical’attribuzione, calata dall’alto, della Presidenza dell’organo che si andrà a formare, attribuita in base ad un inopportuno “di diritto” all’Assessore alle politiche giovanili. Ciò in assolutadissonanza con altre esperienze democratiche che in Italia esistono. Esempi splendidi sonoTorino, Minerbio, Narni, Agrigento, ecc. che hanno fatto dell’effettiva democraticità delleConsulte l’elemento fondante della partecipazione culturale giovanile intesa come realeindipendenza ed autonomia dell’assise. Noi di certo non avanziamo sospetti sulla personadell’Assessore, che presiede l’assemblea e vi siede, pur non rispondendo ai requisiti di età richiestidallo stesso regolamento, bensì sulla sua possibilità di garantire imparzialità, quando eglistesso, in quanto assessore, presenta connotati di parzialità politica e rappresenta un organodi indirizzo politico e controllo mediante il suo operato. Le perplessità diventano certezze quandoleggiamo in un’altra parte del regolamento che “ La Consulta dei Giovani si avvale – tramiteil suo Presidente – per il suo funzionamento amministrativo e per ricerche inerenti i suoi fini istituzionali, delle attrezzature tecniche dell’Assessorato alle Politiche Giovanili delComune di Martina Franca”. Regola che a noi appare come un modo per sancire la definitivamancanza di autonomia della consulta nella quotidiana operatività e la sua ulteriore natura di propaggine dell’assessorato alle politiche giovanili. Nella forma, ci viene presentata la Consultacome una sorta di Consiglio comunale under 25, chiaramente privo delle potestà deliberative proprie di quello vero e la conferma della volontà di farlo apparire tale sta proprio nellosvolgimento di elezioni apposite e delle relative formalità. In buona sostanza però, a benguardare l’elemento già evidenziato sopra e le funzioni della stessa (per lo più conoscitive, informative, di controllo dell’operato dell’assessore) ci pare che l’organismo prospettato siaconsultivo nel senso proprio della parola, ossia di staff rispetto all’Assessorato delle politichegiovanili. Insomma, si stanno organizzando delle elezioni per creare un organo di staff, spacciato per assemblea democratica, cui sono delegate peraltro delle funzioni essenziali dell’organo politico dell’Assessore, come ad esempio il controllo. La regola amministrativa vuole chedall’organo politico costituito dall’assessore provengano gli indirizzi e il controllo di attuazionedegli stessi. Se la consulta controlla l’attuazione degli indirizzi emanati dell’assessoreabbiamo motivo di pensare che si tratti di un meccanismo di scaricabarile di responsabilità politiche dell’assessore stesso sui ragazzi e sulla volontà di una assise fintamentedemocratica. Consideriamo che tendenzialmente i giovani in questione siano per lo piùinconsapevoli di tali fondamentali regole amministrative e che molti di essi siano anche incapaci diagire a causa della minore età. Inoltre, la natura ibrida e poco limpida della Consulta viola il principio base di ogni democrazia moderna e che si definisca tale, che è quello di separazione dei poteri. Può un assise presentata come parallela a quella consiliare, seppur priva di potestàdeliberativa, essere presieduta da un organo esecutivo come l’assessore? Delle due l’una. Ariprova della speculazione politica che fa da sfondo all’operazione vi sono altri elementi: 1)è stato nominato segretario della commissione elettorale, in base al decreto del Sindaco Ancona n.8304 del 14 marzo 2013, un parente diretto dell’Assessore Coletta, che seppur persona dipendentedell’Ente, è in palese conflitto d’interesse. 2) da tempo assessori e consiglieri sono interessati a presidiare le scuole per aumentare il portafoglio elettorale per le prossime competizioni, partendo dalle fasce di età meno formate rispetto alla consapevolezza del ruolo sociale della persona nella politica. 3) le elezioni che avverranno nelle scuole e la concreta eventualità dicandidature di minori mettono i genitori nella possibilità di violare le norme sulla potestàgenitoriale, col benestare dell’amministrazione comunale. Questo perché l’art. 1 comma 2 dellenorme per la presentazione delle liste dei candidati prevede che la candidatura del minorenne possa essere autorizzata da almeno un genitore che eserciti potestà genitoriale. Ciò in nettaviolazione con l’art. 316 c.c. che dell’art. 155 comma 3° c.c. per il quale l’autorizzazione debba provenire da entrambi i genitori. 4) l’art. 1 comma 3° del regolamento elettorale prevede chenei seggi elettorali istituiti nelle scuole possono essere scrutatori anche con ruolo di segretariostudenti minorenni. A noi sorge spontanea la considerazione per la quale ci chiediamo comequesti ultimi, che non hanno per legge la capacità di agire, possano firmare ed attribuire alleoperazioni e alle elezioni pubblica fede, rischiando anche di commettere reati penalmente perseguibili. 5) gli studenti, al momento del voto, devono firmare lo spazio numerato in ordinecronologico su un tabulato, che identifica con medesimo numero la scheda elettorale che verràconsegnata allo studente; questo tabulato successivamente verrà inoltrato alla Commissioneelettorale che controlla e verifica a posteriori lo svolgimento delle elezioni e l’effettiva partecipazione al voto stesso. Si vuole censire l’elettorato per tracciare l’intenzione di voto? Che fine ha fatto la segretezza del voto? 6) perché le decisioni della Commissione Elettorale sonodefinitive senza permettere una minima forma di difesa del candidato o dell’eletto magariricorrendo ad organo superiore od esterno? Dove è finita la democrazia vera? 7) vi è assenza di unanorma elettorale maggioritaria o proporzionale nella fattispecie delle elezioni in città: sarà unaquestione da chiarire solo successivamente alle elezioni qualora si presentassero nellacompetizione come candidati persone di disturbo o lontane dalle associazioni legate a doppio filocon l’assessore ed i consiglieri che promuovono l’iniziativa fattivamente? 8) Infine, unaconsiderazione politica. Uno dei più rilevanti problemi giovanili, se non quello per eccellenza, la disoccupazione, riguarda soprattutto giovani in età post-lauream, oltre i 24/25anni. Perché non consentire la partecipazione agli over 25? Non ci pare che tutto questo sia casuale, piuttosto ci sembrano tutti punti cardine di un disegno ben preciso. Perciò invitiamo la Città e lefamiglie, i genitori ed i giovani tutti a riflettere sul reale contributo, democratico eapartitico, che la futura Consulta Giovanile possa esprimere se già da ora si mostracontrollata da cima a fondo, in maniera quasi stalinista, dal governo municipale. Crediamofermamente che questa operazione politica dell’Assessorato alle Politiche Giovanili generi unaassoluta concentrazione di potere e responsabilità di proposta che servirà unicamente adimostrare una legittimazione popolare (finta) in Giunta. Siamo convinti che la democrazia e lalibertà siano tra i valori più alti che l’umanità abbia conquistato nella storia dell’uomo e per questo motivo vorremmo che in questa occasione l’amministrazione comunale dimostrasse digarantirli, potendo rendere gli sforzi partecipativi dei giovani reali e concreti e affidando loro lospazio necessario per autogestirsi ed eleggere il Presidente di Consulta che riterranno più idoneo arappresentare le istanze. Diversamente facendo l’amministrazione comunale renderà certal’unica cosa che fino ad ora ha dimostrato di essere, ovvero “Propagandista di Professione”!L’autoreferenzialità non ha mai dato buoni frutti in democrazia e perciò noi de il Popolo dellaLibertà e de la Giovane Italia Martina Franca condanniamo questa impostazione verticisticadella Consulta Giovanile, nonché l’assenza di norme elettorali che garantiscano trasparenza ela difesa del voto, dichiarando comunemente sin d’ora che attiveremo tutte le forze emetteremo in campo tutte le iniziative possibili per evitare la strumentalizzazione politica deigiovani martinesi.

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